domenica 31 agosto 2014

Il succo d'acero è squisito. Purtroppo ho finito la boccetta stamattina, prima di andare al brunch  con i miei genitori. Ho scoperto che adoro i brunch: sono easy, prevengono l'abbiocco post pranzo e danno un senso alla domenica. Il posto era fico, sembrava messicano per l'arredamento e spagnolo per la musica. Infatti al centro della sala c'era un uomo che suonava la chitarra classica e ha eseguito musiche spagnole  molto famose, le stesse che studio in Italia. Gli ho chiesto di suonarmi un pezzo e mi ha lasciato anche provare la chitarra dicendomi che quando voglio posso andare nel suo negozio e suonare lì dato che non ho portato con me la kohno.. Il buffet era ricchissimo. Mi sarei aspettata più cookies e dolci per un brunch, invece per fortuna c'erano anche carne, pasta, torte salate, frutta eccetera. Abbiamo bevuto te con  il latte e parlato dei programmi per la prossima settimana (a loro piace organizzare bene le giornate, non decidono mai le cose all'ultimo minuto). Domani  mattina io e mia mamma faremo yoga, consigliataci da un'amica di Sandra che la pratica da anni. Dev' essere interessante perché mi sembra di aver capito sia dentro una specie di sauna e bagno turco che ti fa emettere tossine e ti  depura il corpo. Poi andremo in un barbecue sulla spiaggia così potrò fare anche sci d'acqua e floating. Gli amici dei miei host parents sono super simpatici. Pare che organizzino feste buffissime in cui si sbronzano tutti di gusto e ballano e cantano assieme. Vedremo domani se andrà a finire così. xxx

sabato 30 agosto 2014

I miei host parents sono sempre più adorabili. Ieri mia mamma mi ha fatto una sorpresa e mi ha comprato una vaschetta di gelato alla stracciatella, il mio gusto preferito. L'abbiamo mangiato guardando un film-commedia molto carino durante il quale Sandra e Roland hanno riso continuamente. Ho apprezzato molto che abbiano affittato i film dopo aver detto loro che sono appassionata di cinema perché so che non è una cosa che fanno spesso. Tra l'altro non hanno la televisione, o meglio ce l'hanno ma non funzionano i canali quindi la usano solo guardare film. In compenso tengono la radio sempre accesa: la mattina è sintonizzata sulla musica sinfonica , dopo pranzo ci sono le news e  canzoni più commerciali/pop-rock e alla sera subentra la musica d'ambiente. L'atmosfera in casa è molto piacevole e mi dispiace che già dalla prossima settima devo cambiare famiglia, anche se tornerò più avanti con Sandra e Roland. Sandra  mi racconta spesso storie sulla gente di qua e sui suoi parenti e adoro il modo con cui le enfatizza. Stamattina mi ha parlato di suo  figlio , mi ha detto che da giovane fu sospeso due volte per essersi fumato un joint davanti scuola e per averlo offerto ai prof , che rubava e fotocopiava banconote ma che ora è una persona brillante e ben sistemata.  Mi ha assicurato che  conoscerò presto i suoi figli, perché fra non molto dovrà andare a Calgary, dove vivono adesso, e se voglio posso accompagnarla. Ieri ho incontrato un'altra coppia che probabilmente sarà la mia famiglia da  dopo Natale e sono anche loro carinissimi . Sono contenta di andare lì perché hanno un figlio della mia età così almeno avrò qualche coetaneo in casa, nonostante i due siano assai giovanili e sportivi. Ieri mi hanno portato a fare sci d'acqua, e pudding, e poi siamo andati a camminare nel bosco, dove tra l'altro abbiamo visto escrementi di orso(pare che qui sia frequente imbattersi in orsi).  Mi hanno spiegato che la natura  è selvaggia e imprevedibile perció la gente la rispetta molto. Vivono immersi nel verde e negli animali (inoltre quasi tutte le famiglie hanno cani) e non è raro che la gente si costruisca le case da sè. Non voglio far pensare che sono finita nel Burundi, la città è viva e industrializzata -hahah-ma penso non  sia una civiltà troppo sofisticata la loro, tendono piuttosto a essere spontanei e rilassati; allo stesso tempo però affidabili e di parola. Ieri sera io e il ragazzo proveniente dalla Bolivia siamo andati a cena da amici della sua famiglia.È un buffet che organizzano ogni tanto e al quale ognuno deve portare qualcosa che ha cucinato di mano propria. La casa era sulla spiaggia così siamo andati a nuotare nel lago e poi abbiamo fatto un falò e ci siamo disposti tutti intorno al fuoco a chiacchierare, tipo la tribù dei Quileute di Jacob Black ahhah. Stamattina, invece,  io e mia mamma siamo andate in centro allo Street market, un mercato all'aperto che cade ogni sabato . C'era molta gente, la maggior parte trasandata  e molti rasta. La Street dance è molto popolare qui, avremmo visto almeno cinque gruppi di ballerini e musicisti in un breve tratto di strada. . I venditori che abbiamo incontrato sono stati tanto carini almeno quanto tutte le persone che ho consciuto finora e non penso lsolo  perché volevano venderci prodotti ; mia mamma si è fermata quasi ad ogni bancarella a chiacchierare con loro e si sono scambiati buffi aneddoti a caso; mi hanno chiesto di dov'ero, cosa facevo qui, eccetera e, in quanto nuova arrivata,  mi hanno anche regalato una boccetta di succo d'acero e una mela. Adesso siamo appena tornate a casa e Roland ha preparato un sugo da abbinare alla pasta che ho portato dall'italia. Gnammmmm

mercoledì 27 agosto 2014

Stamattina alle 7 la mia host mum mi ha svegliato bussandomi alla porta e mi ha avvisato che in 10 minuti saremmo uscite con i cani per la solita camminata mattutina. Con noi è venuta anche la nostra vicina, una donna inglese che mette molta allegria, fa ridere solo a guardarla. Ha parlato tutto il tragitto con il suo buffo accento inglese con il quale ripete continuamente "it is, isn't it?" You do, don't you? " you're kidding me, aren't you?", si vede che le piacciono le tag questions e pare sempre molto stupita da quello che le stai dicendo.  Fuori da casa sua ha una sottospecie di mega piattaforma per fare skate e mi ha proposto di provare a breve con suo marito perché you'll have so much fun, trust me. Subito dopo c'era in programma un Rotary meeting e mia mamma mi ha detto di vestirmi giusto un attimo più formale e quindi pantaloni lunghi e giacca. Fuori erano 35 gradi, pensavo  mi sarei sciolta da un momento all'altro. Il clima è secchissimo e piove raramente, hanno detto. L'aria è talmente secca che le labbra  mi si screpolano dopo un quarto d'ora  che ho messo il burro cacao e la pelle mi si secca subito. Perdo anche molti capelli, ciocche intere, come i vecchi o le donne in menopausa. Tornando al meeting, devo dire che onestamente è stato una palla colossale. È necessario che impari bene bene la lingua e soprattutto il linguaggio/slang/dialetto (quello che è insomma) degli anziani per non ripetere l'esperienza di oggi. Infatti questo meeting è durato due fottute ore e mezza e avrò seguito si e no mezz'ora e a stento. Era incluso anche il pranzo (alle 11 e 45, parliamone) e così ho potuto provare una specialità turca di cui i canadesi vanno molto fieri-non si capisce perché lo facciano dato che è turca e non canadese, comunque- ed era veramente illegale il disgusto che creava quella poltiglia ahah. I rotariani, poveretti, continuavano a chiedermi cosa ne pensavo e, anche se sono sicura che il mio rifiuto era ben visibile, ho provato a fingere e così mi sono guadagnata la loro approvazione, tipo rito di inizziazione o un modo per testarmi. Come dicevo prima, non ho seguito troppo quello che il presidente diceva perché riguardava una proposta per sponsorizzare un festival in penticton e quindi ciao ciao. Me ne stavo tranquilla a mangiare, far finta di mangiare scusate, la bontà turca finché devono aver detto qualcosa che mi interessasse perché tutti si sono messi a fissarmi e Sandra, la mia host mum, mi ha detto di andare a presentarmi e fare un mini discorso ecc. Allora, come caduta dalla slitta di Santa claus , stordita un po' dal caldo, (mi sentivo delle ventose al posto dei jeans tutto intorno alle gambe) un po' dal pudding turco, un po' anche dallo standard d'età nella sala ( mettendo insieme gli anni di tutti membri avremmo fatto mille millenni in 25 persone), mi sono diretta verso il microfono e ho buttato lì una presentazione. Ho colto anche la possibilità di dire effettivamente come possono chiamarmi perché in questi due giorno ho realizzato che i canadesi non sono capaci di pronunciare il mio nome. Così adesso qualcuno mi chiama Irene al modo italiano, qualcuno Irene con la pronuncia inglese( Airìn), qualcun'altro IRI..beh, dovrebbe essere IRI ma poi diventa  ILI ahaha. Dopo il discorso mi hanno dato delle istruzioni che non capito neanche lontanamente e mi hanno messo in mano una sottospecie di anfora in metallo. È stata davvero una scena esilarante. Li guardavo come per dire 'che cazzo devo fare con sto vaso?!"  e loro aspettavano fiduciosi. Mi hanno detto di andare in giro per la stanza a raccogliere monete da chi avesse voluto donare. Sembravo ,non sto scherzando,un' immigrata che elemosinava , tipo la triste fiammiferaia abbandonata. Poi ho tenuto questa esigua carità ancora per un po' chiedendomi se fosse per me , per il Rotary, per il festival, per i bambini in africa, per quelli in Somalia, per la cura per il cancro, insomma a chi li devo dare vi prego. Alla fine li ho versati in una busta dj plastica e l'ho posata sul tavolo e così è rimasta per molto tempo ( forse giace ancora là,boh ). Comunque queste persone sono state tutte gentili -è il Canada l'isola dei Feaci! - e un tale di cui non ricordo il nome mi ha dato il suo numero e biglietto da visita dicendomi che quando voglio mi porta a scegliere gli sci e le racchette per quest'anno e che quando voglio posso andare a stare nella suo ski resort per il weekend e ci porterà anche l'exchange student francese che vive a Merit. Inoltre un certo Jon si occupa dei giochi acquatici sul lago e domani mi porta a fare sci d'acqua. Mi passa a prendere alle 6 e mezza domani mattina, aiutoooo. Dopo il meeting la mia host mum mi ha portato a lavoro con lei così abbiamo girato un po' di case in città. Poi siamo andate al supermercato a fare la spesa perché stasera facciamo la pizza con un po' di persone , tra cui una ragazza italiana che ha fatto il suo anno qui e riparte la prossima settimana. Anche se risulta un po' ridicolo, tra noi parliamo inglese perché così vogliono le famiglie e anche noi quindi easy. Dopo cena lei andrà al casino a giocare a black jack e sfiga volle che io non abbia ancora 19 anni quindi forse in un altro exchange year, già. Comunque ho  paura per cosa verrà fuori con la pizza perché mia mamma mi ha comunicato che metteremo sopra fragole, cioccolata, mirtilli, un formaggio improbabile, caramelle, verdura, latte di cioccolato( del quale metà Sandra si è scolato mentre guidava), gelato e avanti così. Al supermercato, guardandola mentre comprava questo incomprensibili alimenti, cercavo di dissuaderla facendole domande tipo "do you really want to put these things on pizza?" e assumendo un espressione un po' imbarazzata, sorpresa, a disagio ecco. E lei mi rispondeva tutta contenta che non vedeva l'ora di provarle. Fra poco sarà giunta l'ora della cena  dato che sono già le 5 e un quarto. Domani, intossicata, vi farò sapere come é andato waterski and so on. xxx

lunedì 25 agosto 2014

Good Morning you're in Canada

Stamattina ho scoperto a malincuore che qui non usano le tapparelle e quindi la luce ha attraversato la finestrella sopra la mia testa verso le 6 e mezza del mattino e la stanza improvvisamente è diventata come la mela di Newton e mi sono svegliata non capendo un cazzo. I cani hanno cominciato ad abbaiare e Sandra ha sbraitato a Roland, che era in terrazzo, se voleva il latte nel caffè. Sono uscita dalla stanza ed ero frastornata. Sandra mi ha chiesto se volevo andare a fare una passeggiata con lei e così mi sono vestita e siamo uscite con i cani . Mi ha portato nella strada che percorre tutti i giorni facendo jogging prima di andare al lavoro. Siamo entrate nel bosco ed è stato fighissimo: il panorama era mozzafiato e abbiamo visto tre cerbiatti, uno scoiattolo e un piccolissimo serpente morto. Mi ha spiegato ridendo che i serpenti a sonagli sono frequenti qui e quando le ho chiesto se non era pericoloso mi ha risposto che sono timidi e che camminando facciamo rumore quindi scappano. Mi ha anche detto che è molto facile imbattersi in un orso perché girano a piede libero ma non devo preoccuparmi perché riconosco la puzza da lontano ahahah. Durante la nostra camminata ci siamo fermate un po' di volte: qualunque persona vedessimo era un'amica di Sandra. Ora, o sono piombata in The Truman Show e questo posto è una finta creazione, o Penticton è piccolissima ma non mi sembra così tanto dai.  E tutti si salutano calorosamente come amici dj lunga data, vabbe beati loro che si vogliono tutti bene . Il pomeriggio siamo andate in città per un po' dj commissioni e a fare shopping. Prima  di tornare a casa Sandra era intenzionata a comprare del vino italiano per la cena e voleva un consiglio da me (hahaha certo come no)così siamo entrate in un negozio di alcolici e mi è successa una cosa esilarante. Una volta decise le bottiglie ci siamo dirette verso la cassa e la commessa invece di parlare a Sandra si è rivolta a me chiedendomi un documento per l 'alcool. Sandra le ha detto che il vino era per lei, non  per me che ero minorenne. A questo punto la tipa è schizzata male e mi ha chiesto di uscire dal negozio che non avendo dociannove anni non sarei neanche dovuta entrare. Beh, volevo dirle, vai a fare un giro in Italia a vedere come butta lì la storia !
 La prima cosa che ho fatto quando sono arrivata è stata andare a fare la spesa con la mia famiglia al supermercato. Mi hanno chiesto cosa mi piaceva mangiare e quando ho detto loro che mangiavo tutto sono scoppiati a ridere dicendo che lo immaginavano perché ero italiana (così appaiamo agli occhi degli americani insomma). Alla fine abbiamo comprato frutta (tipo solo due tristi mele), carne e latte. Sandra e Roland sono adorabili. Sandra è molto buffa in un senso assolutamente positivo e ti sorride continuamente proprio per farti star bene (probabilmente ci sa fare perché ha lavorato per 15 anni con i bambini problematici ed è laureata in psicologia anche se adesso si occupa di design) :è talmente accomodante e disponibile che è quasi fastidioso e inquietante (è un po' brutto e imbarazzante da dichiarare ma direi quasi che in alcuni instanti mi ha ricordato la Annie Wilkes iniziale di Misery non deve morire). Qualche volta ride a caso e allora rido anche io e sembriamo due stupide che non si sono capite bene. Roland ha un non so che di country; se gli metti un cappello da cowboy e degli stivali alti diventa Indiana Jones , anzi meglio. Ha origini svizzere, tipo sua madre e/o suo cugino sono svizzeri, non ho capito bene. Non sai mai se scherza o se parla sul serio quindi quasi sicuramente sarà capitato che gli abbia riso in faccia quando invece lui non stava facendo umorismo. Oltre al suo lavoro, è anche un musicista, suona la chitarra , sia acustica che elettrica e canta anche...ahah mi ha già informato che faremo un duo prossimamente. È una persona originale e inconsueta ma si vede che è di spessore e di cultura. Un tipo interessante, sia lui sia lei e sembra si siano trovati insieme perché è perfettamente visibile quanto si amino. Tornando al supermarket, una volta preso il cibo, siamo andati a casa. Sandra e Roland hanno una villa in cima alla collina dalla quale vedi tutta la città e le due estremità di questa con i rispettivi laghi. È in faccia al tramonto e sia dietro che davanti, anzi dappertutto intorno, ci sono le montagne. La casa è grande, su due piani e molto particolare, perché l'hanno costruita loro e devono ancora finire il piano sotto, dove hanno intenzione dj piazzare anche una sala per le feste, una specie di biblioteca o studio e una stanza per suonare e registrare o qualcosa del genere per Roland. Hanno due cani, Luna e Tink( se si scrive così), che stamattina mi hanno dato un risveglio illegale tra gli abbai regalandomi il buongiorno canadese. Sandra mi ha mostrato la mia camera con il bagno e poi abbiamo cenato. Mi hanno comunicato gli orari dei pasti più o meno chiedendomi se in Italia era uguale o circa. La colazione (omelette, bacon, caffè, per ora) è alle 7 e mezza, il pranzo a mezzogiorno e la cena alle 5 e mezza...sono pazzi! Inoltre non cucinano molto (a parte per la cena) e si limitano ad aprire il frigo e vedere cosa c'è: per esempio oggi Sandra a pranzo ha mangiato mela e formaggio (io mi sono fatta un'insalata per l'amor del cielo). Dopo cena abbiamo chiacchierato un po' e poco dopo sono andata a letto; ne avevo assolutamente bisogno, considerando che in aereo non ero riuscita a dormire più di tanto.

viaggio in Canada

Sono in Canada da un giorno e mezzo ma mi sembra da anni. Forse e' colpa del fuso che mi ha reso la giornata di ieri interminabile. Sono partita dall'Italia alle 10 di mattina e sono arrivata in Canada alle 18 dello stesso giorno, il che mi ha piuttosto scombussolato visto che segnavo le 5 di mattina all'ora di cena. Ho preso l'aereo da Venezia e, atterrata a Francoforte, ho aspettato un'ora e mezza prima di prendere il volo per Vancouver. Il viaggio oltreoceano e' durato dieci ore ma ero abbastanza fiduciosa una volta salita in aereo considerando che il mio posto a sedere pareva tutto sommato comodo ed era vicino al finestrino. Questo fino a che una signora losca non mi ha chiesto se potevo gentilmente fare a cambio con lei che voleva sedere vicino a suo figlio. Viaggiando da sola il cambio non mi costava nulla e quindi ho acconsentito, e la tipa, guardandomi come si fosse imbattutta in una santa patrona, mi ha donato le sue cuffie (come se ogni posto a sedere non le avesse!!) e durante il volo mi lanciava ripetutamente sorrisi che sinceramente non sapevo come interpretare. Il mio nuovo posto era al centro dell'aereo nella navata centrale (se cosi si puo' dire) e avevo da una parte un bambino di una nazionalita' improbabile e dall'altra una signora particolarmente grassa. Dato che il volo per il Canada e' molto lungo, ho pensato di interagire con i miei compagni di viaggio e ho cominciato a buttargli la' qualche domanda, cosi' tanto per socializzare. Ma se il bambino sembrava non volerne sapere di dialogare con me e ha trascorso le sue ore guardando un film di seguito all'altro senza una misera pausa  nemmeno per il bagno, la tipa alla mia destra non sapeva l'inglese o il poco che sapeva lo fondeva al tedesco creando delle parole nuove ed ambigue. Inoltre sembrava completamente spaesata e spaurita nonche' sbigottita dall'arroganza delle hostess. Atterrata a Vancouver avevo tre ore di attesa e non dovevo neppure ritirare i bagagli e quindi andavo via tranquilla se non che alla dogana mi hanno avvisato che era necessario recuperare le valigie, reimbarcarle e passare all'ufficio immigrazione perche' il visto non bastava e serviva un permesso di studio. L'attesa dei bagagli mi ha tolto un sacco di tempo ma soprattutto la coda, sia al check-in, sia all'ufficio immigrazione mi ha reso nervosa perche' mancavano solo dieci minuti al volo per Penticton (la mia destinazione finale) ed ero ancora agli arrivi. Fortunatamente la strada per il gate non si e' rivelata troppo lunga e sono riuscita ad arrivare in tempo. Il volo e' durato un'ora circa e in aereo ho conosciuto una donna rotariana, Jackie, che era appena stata in Florida e che faceva parte del mio club a Penticton. Era seduta accanto a me e,quando ha visto che stavo leggendo un libro in italiano, mi ha chiesto se ero io l'exchange student proveniente dall'Italia, e cosi' abbiamo iniziato a parlare. Mi ha descritto Penticton e quali sono le attivita' e gli eventi della zona. Mi ha spiegato che quel giorno era in corso una gara di
triathlon molto importante e che quindi la citta' era piena di gente come mai durante l'anno. Mi ha fatto notare che Penticton si trova in una posizione strategica perche' ha i due laghi che la circondano e quindi e' possibile andare in spiaggia d'estate, uscire con la barca, andare in canoa, pescare ecc ma e' anche nell'Okanagan Valley e quindi in mezzo alle montagne, tanto che se vuoi sciare in mezz'ora sei nell' Apex Mountain Ski Resort. Arrivata a Penticton ho trovato tantissima gente e l'accoglienza e' stata bellissima. C'era la mia prima famiglia(Sandra e Roland), la mia seconda famiglia cioe' Sandy, che e' anche la mia tutor per l'intero anno, la mia terza famiglia, tre exchange student(una canadese appena tornata dalla Turchia, un'italiana e un ragazzo boliviano) e altri membri del mio Rotary club. Sono stati tutti davvero molto gentili e carini, sempre a dire "Thank you" e "Sorry" e io, per fare lo stesso, cercavo e, anzi, sto cercando di essere il piu' sorridente e felice possibile tanto che prima o poi mi verra' una paralisi alla mascella... chissa' come fanno loro a vivere sempre cosi'.

giovedì 14 agosto 2014


Ho pensato di creare questo blog dopo aver parlato con un po' di persone che, come me, hanno scelto di passare il quarto anno di scuole superiori all'estero. Questi mi hanno consigliato di annotare le esperienze mano a mano, sia perchè ti consente di non dimenticare i dettagli e le sensazioni dei singoli momenti, sia perchè mantiene viva la capacità di scrivere nella tua lingua madre, l'italiano, pur non distogliendo l'attenzione e le energie dalla lingua del tuo host country. A dirla tutta, l'idea di dover scrivere puntualmente ciò che facevo mi sembrava sostanzialmente una palla e, probabilmente, piuttosto noioso per chi avesse dovuto leggerlo, ma poi ho pensato al fatto che, così facendo, l'anno prossimo, tornata in Italia, avrei avuto la possibilità di rileggere quello che ho scritto e rivalutarlo da un'altra prospettiva. 
L'anno scorso a Luglio ero già entrata molto bene nell'atmosfera del programma di scambio del Rotary (l'organizzazione con cui vado in Canada) perchè mia sorella, che si chiama Chiara, stava per partire per il suo di anno all'estero, in Australia. Mi ricordo molto bene i preparativi, tra il visto, le valigie,  il casino, gli addi, eccetera e mia sorella completamente scollegata, per nulla nervosa o altro, diciamo  più concentrata nel divertimento pre partenza e assolutamente a suo agio, proprio com'è nel suo carattere. Nonostante io e lei siamo molto diverse, posso dire che per me vale lo stesso; infatti per il momento non mi agita l'idea di dover lasciare tutto per un anno, che, non per fare la melodrammatica, a me pare molto tempo. Se ci penso bene però, l'anno che Chiara è stata via mi è volato. Nonostante siano successi moltissimi fatti e stravolgimenti, sia come eventi che nei rapporti tra le persone, mi pare che lei non sia mai partita o anzi, meglio dire che mi sembra non sia cambiato nulla qui. Forse per questo non ho ansia di andarmene: perché, pur sapendo molto bene che cosi non è, spero di tornare trovando tutto come l'ho lasciato. In ogni caso, non ho aperto un blog per parlare di cosa succederà in Italia questo anno ma per raccontare quello che accadrà in Canada. Innanzitutto, vorrei spiegare perchè ho scelto questo stato dato che tutti mi chiedono "perchè Canada? perchè il freddo?". Considerando il fatto che il British Columbia, lo stato dove andrò, è meno freddo delle altre zone canadesi, sono piuttosto fiduciosa, ma se anche così non fosse non avrei cambiato idea; infatti, io preferisco il freddo al caldo e adoro sciare, è lo sport che pratico da quando sono piccola. Non pensiate però che abbia scelto Canada solo per queste due ragioni: anche se non sono mai stata e non posso giudicare, so, essendomi informata, che in questo paese il tenore di vita è piuttosto alto e la criminalità molto ridotta, che il grado di istruzione è uno dei migliori al mondo e che la gente è molto solidale, specie con gli stranieri. Ma soprattutto, l'ho selezionato come meta perchè mi ha sempre affascinato e ispirato  quella parte del mondo e mi ero ripromessa di andarla a visitare per bene; così, quando si è trattato di dover scegliere la destinazione, ho voluto quella. Non voglio partire avendo troppe aspettative ma spero proprio che non mi deluda. Inoltre, l'organizzazione con la quale parto, quella che ho citato prima, il Rotary, garantisce che lo studente spenda un anno irripetibile e straordinario. Lo so perchè, oltre che essere l'ente con cui è partita mia sorella e altre persone che poi mi hanno raccontato, è l'associazione con la quale è arrivata la ragazza australiana che abbiamo ospitato in casa. Infatti, il Rotary prevede che la famiglia del ragazzo che parte (in quel caso mia sorella Chiara) accolga in casa nel contempo un altro studente, di solito proveniente dallo stato- destinazione del figlio ed è per questo motivo che l'anno all'estero viene chiamato exchange program. Comunque l'esperienza di ospitare in casa Libbi (questa ragazza australiana che è qui in Italia da gennaio e ora sta da un'altra famiglia) è stata straordinaria. Oltre al fatto che è arrivata non sapendo parlare nulla di italiano e quindi, comunicando in inglese, mi è servita molto per migliorarmi, condividere gli spazi e passare molto tempo con una persona appartenente ad una cultura del tutto differente dalla nostra mi ha invogliato ancora di più a partire. E mi ha dato un'idea di cosa significhi entrare a far parte di una nuova famiglia e affezionarsi a persone molto diverse da te. 
Tutto questo mi carica molto per la partenza, ormai imminente...mancano solo dieci giorni esatti!!! Devo preparare tutto e il tempo stringe, quindi non garantisco di scrivere altri post prima di essere già in Canada. Per il momento tenetevi aggiornati xxxx