giovedì 14 agosto 2014

Ho pensato di creare questo blog dopo aver parlato con un po' di persone che, come me, hanno scelto di passare il quarto anno di scuole superiori all'estero. Questi mi hanno consigliato di annotare le esperienze mano a mano, sia perchè ti consente di non dimenticare i dettagli e le sensazioni dei singoli momenti, sia perchè mantiene viva la capacità di scrivere nella tua lingua madre, l'italiano, pur non distogliendo l'attenzione e le energie dalla lingua del tuo host country. A dirla tutta, l'idea di dover scrivere puntualmente ciò che facevo mi sembrava sostanzialmente una palla e, probabilmente, piuttosto noioso per chi avesse dovuto leggerlo, ma poi ho pensato al fatto che, così facendo, l'anno prossimo, tornata in Italia, avrei avuto la possibilità di rileggere quello che ho scritto e rivalutarlo da un'altra prospettiva. 
L'anno scorso a Luglio ero già entrata molto bene nell'atmosfera del programma di scambio del Rotary (l'organizzazione con cui vado in Canada) perchè mia sorella, che si chiama Chiara, stava per partire per il suo di anno all'estero, in Australia. Mi ricordo molto bene i preparativi, tra il visto, le valigie,  il casino, gli addi, eccetera e mia sorella completamente scollegata, per nulla nervosa o altro, diciamo  più concentrata nel divertimento pre partenza e assolutamente a suo agio, proprio com'è nel suo carattere. Nonostante io e lei siamo molto diverse, posso dire che per me vale lo stesso; infatti per il momento non mi agita l'idea di dover lasciare tutto per un anno, che, non per fare la melodrammatica, a me pare molto tempo. Se ci penso bene però, l'anno che Chiara è stata via mi è volato. Nonostante siano successi moltissimi fatti e stravolgimenti, sia come eventi che nei rapporti tra le persone, mi pare che lei non sia mai partita o anzi, meglio dire che mi sembra non sia cambiato nulla qui. Forse per questo non ho ansia di andarmene: perché, pur sapendo molto bene che cosi non è, spero di tornare trovando tutto come l'ho lasciato. In ogni caso, non ho aperto un blog per parlare di cosa succederà in Italia questo anno ma per raccontare quello che accadrà in Canada. Innanzitutto, vorrei spiegare perchè ho scelto questo stato dato che tutti mi chiedono "perchè Canada? perchè il freddo?". Considerando il fatto che il British Columbia, lo stato dove andrò, è meno freddo delle altre zone canadesi, sono piuttosto fiduciosa, ma se anche così non fosse non avrei cambiato idea; infatti, io preferisco il freddo al caldo e adoro sciare, è lo sport che pratico da quando sono piccola. Non pensiate però che abbia scelto Canada solo per queste due ragioni: anche se non sono mai stata e non posso giudicare, so, essendomi informata, che in questo paese il tenore di vita è piuttosto alto e la criminalità molto ridotta, che il grado di istruzione è uno dei migliori al mondo e che la gente è molto solidale, specie con gli stranieri. Ma soprattutto, l'ho selezionato come meta perchè mi ha sempre affascinato e ispirato  quella parte del mondo e mi ero ripromessa di andarla a visitare per bene; così, quando si è trattato di dover scegliere la destinazione, ho voluto quella. Non voglio partire avendo troppe aspettative ma spero proprio che non mi deluda. Inoltre, l'organizzazione con la quale parto, quella che ho citato prima, il Rotary, garantisce che lo studente spenda un anno irripetibile e straordinario. Lo so perchè, oltre che essere l'ente con cui è partita mia sorella e altre persone che poi mi hanno raccontato, è l'associazione con la quale è arrivata la ragazza australiana che abbiamo ospitato in casa. Infatti, il Rotary prevede che la famiglia del ragazzo che parte (in quel caso mia sorella Chiara) accolga in casa nel contempo un altro studente, di solito proveniente dallo stato- destinazione del figlio ed è per questo motivo che l'anno all'estero viene chiamato exchange program. Comunque l'esperienza di ospitare in casa Libbi (questa ragazza australiana che è qui in Italia da gennaio e ora sta da un'altra famiglia) è stata straordinaria. Oltre al fatto che è arrivata non sapendo parlare nulla di italiano e quindi, comunicando in inglese, mi è servita molto per migliorarmi, condividere gli spazi e passare molto tempo con una persona appartenente ad una cultura del tutto differente dalla nostra mi ha invogliato ancora di più a partire. E mi ha dato un'idea di cosa significhi entrare a far parte di una nuova famiglia e affezionarsi a persone molto diverse da te. 
Tutto questo mi carica molto per la partenza, ormai imminente...mancano solo dieci giorni esatti!!! Devo preparare tutto e il tempo stringe, quindi non garantisco di scrivere altri post prima di essere già in Canada. Per il momento tenetevi aggiornati xxxx  

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